Le linee guida internazionali di vaccinazione stanno cambiando: invece di vaccinare a scadenze prefissate, si dovrebbero calcolare le scadenze a seconda di quanti anticorpi ha sviluppato il cane per le malattie per cui esiste il vaccino.
Da oggi è possibile sapere, con un semplice prelievo di sangue e un test immunologico chiamato VACCICHECK, se il nostro cane è protetto per le malattie virali, e se quindi necessita o meno del vaccino.
Questo strumento che valuta la titolazione anticorpale per le malattie virali è stato studiato per
non vaccinare il cane al rilevamento di un buon titolo anticorpale, allungando i tempi fra un vaccino e l’altro di tre anni ;
testare se i cuccioli hanno sviluppato a seguito del vaccino una buona immunità;
essere sicuri che il nostro cane vaccinato sia realmente protetto da un buon livello di anticorpi
Perché testare il mio cucciolo?
I vaccini possono non avere successo nell’indurre un’immunità protettiva in un cucciolo per diverse ragioni:
(1) Gli MDA neutralizzano il virus vaccinale Questa è la causa più comune di insuccesso vaccinale. Tuttavia, quando l’ultima dose di vaccino viene somministrata a 16 settimane di età o più, gli MDA saranno scesi a un livello basso (Friedrich & Truyen 2000) [EB1] e nella maggior parte dei cuccioli l’immunizzazione attiva avrà successo.
(2) Il vaccino è scarsamente immunogeno. La scarsa immunogenicità può riflettere un range di fattori, dalla fase di allestimento e produzione del vaccino alla somministrazione all’animale. Ad esempio, il ceppo virale, i suoi passaggi o errori di produzione di un particolare lotto di prodotto possono essere una causa di insuccesso vaccinale. In realtà, questi effetti raramente interessano i vaccini prodotti da grandi aziende ben collaudate che commercializzano i loro vaccini su scala internazionale. Questi produttori devono rispettare quanto stabilito dalle agenzie regolatorie governative in materia di potenza dei singoli lotti da testare prima dell’immissione in commercio. Fattori postcommercializzazione quali scorretto trasporto o conservazione (interruzione della catena del freddo) e scorretta manipolazione del vaccino (uso di un disinfettante) nella pratica possono portare a inattivazione di un prodotto MLV. Il VGG ha riconosciuto che una “gestione attenta del vaccino” rimane un problema in molti Paesi e ha incluso delle semplici linee guida in Tabella 6.
(3) L’animale è un “poor responder” (il suo sistema immunitario non riesce di per sé a riconoscere gli antigeni vaccinali) Se un animale non è in grado di montare una risposta anticorpale dopo vaccinazioni ripetute, dovrebbe essere considerato un non-responder genetico. Dato che in altre specie la mancata risposta immunitaria è controllata geneticamente, alcune razze canine sono state sospettate di essere dei poor responder
Perché il nostro impegno, come medici veterinari , sarà sempre quello di usare tutti i farmaci in maniera consapevole e scientifica, e di non sottoporre il sistema immunitario dei nostri cani a stress vaccinali se non sono necessari.
*anticorpi materni